In Arabia solo i bambini sembrano capire che anche un paio di pedali
possono far volare.
Voto
**½ 6½
Nonostante
anche in
Arabia
i bambini giochino a “campana”, le regole del vivere civile sono
assai diverse e come è ben noto la
secolarizzazione è ancora una utopia distante,
anzi addirittura proibita - persino “come pensiero” - e punibile
dallo stato controllore.
Ad
incarnare lo spirito ribelle - che inevitabilmente pulsa nascosto
nel suo paese - ecco la frizzante Wadjda
(Waad Mohammed), una bambina di 10 anni intraprendente e sfrontata
che vive alla periferia di Riyadh in Arabia Saudita, veste con i
jeans e porta
ai piedi delle “Converse” con i lacci viola .
La
ragazzina invidia il suo coetaneo Abdullah (Abdullrahman Algohani),
che può scorrazzare libero per le strade del quartiere con la sua
bicicletta, mentre per lei la cosa è poco indicata, perché una
“femminuccia” potrebbe metter a repentaglio la sua verginità!
Nonostante
la giovanissima età, la piccola Wadjda intuisce che la strada verso
l’emancipazione e la libertà puo’ passare anche per un paio di
pedali.
Non resta che trovare i soldi per comprare “La bicicletta verde”,
che aspetta il suo acquirente al negozio.
Haifaa
Al-Mansour, donna e regista Araba, si cimenta con tematiche delicate
per la sua cultura, ragione per cui già l’aver realizzato una
pellicola del genere è da considerarsi un evento significativo.
“La
bicicletta verde” apre finestre su temi degni d’attenzione,
mostrandoci alcune delle regole asfissianti che ogni giorno limitano
il campo d’azione di chi vive la realtà dell’Arabia Saudita. In
primo piano la condizione delle donne, che possono trovarsi a dover superare ostacoli insormontabili per cose che da noi sarebbero considerate nemmeno al pari di una inezia.
Paradossalmente
però – ecco il
“segno intelligente e provocatorio”
- la
simpatica e sbarazzina protagonista troverà proprio con l’aiuto
del Corano
(le cui pagine non debbono mai restare aperte perché potrebbe
arrivare il diavolo e sputarci dentro), una
strada per “correre libera” e sfidare l’ipocrisia del mondo
degli adulti,
che vogliono ammansirla e ridurla all’ordine costituito
Semplice
e lineare, “La bicicletta verde” nel suo insieme risulta essere
un film gradevole, buono anche per veicolare “gocce di conoscenza”
e tirar via qualche idea preconcetta.