Ecco un film che non deluderà nessuno, capace di coniugare una storia drammatica ad una disarmante leggerezza.
Voto
**** 8
Anni
'50: Philomena
(Judi
Dench),
rimasta
incinta
a
14 anni,
è
finita
a
pagare
il
suo
peccato
nella
lavanderia
delle
“Sorelle
della
Scarsa
Pietà”
(…!...) del
convento
di
Roscrea,
in
Irlanda.
Suo
figlio
Anthony
è stato dato in adozione per
solo
mille
sterline
ed ha
preso
la
strada
della
lontana
America:
a lei
è
rimasto
solo
un
buco
nel
cuore
ed
una
foto
clandestina.
Oggi,
nel
giorno
dell'ipotetico
cinquantesimo
compleanno
del
suo
bambino perduto
ha
deciso
di
rivelare
a qualcuno il
suo
segreto
e
di
provare
a
cercarlo.
La
aiuterà
un
giornalista
(Steve Coogan) caduto
dagli
altari
alla polvere ed
in
leggera
depressione:
la
ricerca
non
sarà
avara
di
difficoltà
e
sorprese
ma
alla
fine
non
sarà
stato
speso
tempo
invano.
Il
film
di
Frears
- tratto
da
una
storia
vera
- è
bello
e
commovente,
sempre
in
equilibrio
perfetto
tra
laicità
e
religione,
tra vero
e
falso.
Spesso
si
diverte
a
metter
a
confronto l'intelligenza e la cultura con la saggezza coltivata
all'ombra dei piccoli romanzi futili, lasciando interdetto lo
spettatore al momento di scegliere il vincitore del confronto!
Tratto
dal libro di Martin Sixsmith “The lost child of Philomena Lee” la
pellicola
sembra partorita
in uno raro stato di grazia e
capace di diffondere un senso di armonia
costante
Lo
sguardo
di
“Mamma
Dench”
è
un
distillato
di
dignità,
amore
e
cinema
senza
paragoni!