Oggi
è già domani: l’amore è fisico e/(o) cerebrale ed è vero anche
quando è “artificiale”.
Voto
*** 7½
In
un imprecisato futuro innamorarsi sarà una questione dannatamente
difficile e delegheremo il compito di esprimere i nostri sentimenti
ad ottimi professionisti del settore,
i quali ci offriranno i loro servizi scrivendo lettere dalle frasi
intense e vibranti.
Istinti
e passioni si “connetteranno” ma solamente a distanza,
in anonime chat room dove si è troppo lontani per il sesso carnale
ma anche per augurarsi una più semplice buonanotte.
Conosceremo
molto dei gusti di chi gradiremmo conquistare, attraverso i nutriti
“database” della rete, eppure questo non ci aiuterà quando,
passando dal virtuale al reale,
tentenneremo come cuccioli inermi e sperduti, sembrando
niente di più che sbiadite
proiezioni di noi stessi.
La
vera “conquista” arriverà dunque grazie al “Sistema
Operativo” (“O.S.”) dei nostri sogni, accondiscendente e
(…apparentemente...) privo di complicazioni aggiuntive: una
intelligenza artificiale senza un corpo con la quale potremo
“flirtare” liberamente, anche se – dettaglio non trascurabile –
non programmabile a nostro piacimento.
Si
potranno pianificare tutti i dettagli della “vita di coppia”
(…!!...) ed eliminare ogni rischio di fallimento e sofferenza.
Finalmente niente più fastidiose “implicazioni fisiche”, né
l’impegno opprimente del dover crescere ed edificare assieme a
qualcuno il nostro domani.
Dei
bisogni e delle nostre solitudini: Spike Jonze e la sua “assurda”
(ma non troppo) storia d’amore rimestano tra i dolori e le sempre
più insormontabili difficoltà dell’essere umano, incapace di
venire a capo delle sue mutevoli emozioni.
Corpo
e cervello navigano verso approdi (o derive) diverse e nessuno sembra
essere in grado di guadagnarsi la propria felicità, che rimane un
desiderio distante ed inaccessibile, impossibile da costruire, ancora
meno da vivere.
Moltissime
le riflessioni stimolate da “Her”, con imbeccate molto più
geniali che inverosimili, rimbalzando
tra amore fisico e cerebrale.
La
realtà intesa come “concretezza del ragionare” occupa pressochè
tutto lo spazio a disposizione e
di fantasia ne rimane appena un piccolo umore, quasi impercettibile.
A ben vedere del futuro non c’è
quasi niente e tutto quanto vediamo potrebbe accadere – anzi, sta
già succedendo – esattamente oggi!
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