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venerdì 14 marzo 2014

LEI di Spike Jonze



Oggi è già domani: l’amore è fisico e/(o) cerebrale ed è vero anche quando è “artificiale”.

Voto ***       7½


In un imprecisato futuro innamorarsi sarà una questione dannatamente difficile e delegheremo il compito di esprimere i nostri sentimenti ad ottimi professionisti del settore, i quali ci offriranno i loro servizi scrivendo lettere dalle frasi intense e vibranti.

Istinti e passioni si “connetteranno” ma solamente a distanza, in anonime chat room dove si è troppo lontani per il sesso carnale ma anche per augurarsi una più semplice buonanotte.

Conosceremo molto dei gusti di chi gradiremmo conquistare, attraverso i nutriti “database” della rete, eppure questo non ci aiuterà quando, passando dal virtuale al reale, tentenneremo come cuccioli inermi e sperduti, sembrando niente di più che sbiadite proiezioni di noi stessi.

La vera “conquista” arriverà dunque grazie al “Sistema Operativo” (“O.S.”) dei nostri sogni, accondiscendente e (…apparentemente...) privo di complicazioni aggiuntive: una intelligenza artificiale senza un corpo con la quale potremo “flirtare” liberamente, anche se – dettaglio non trascurabile – non programmabile a nostro piacimento.

Si potranno pianificare tutti i dettagli della “vita di coppia” (…!!...) ed eliminare ogni rischio di fallimento e sofferenza. Finalmente niente più fastidiose “implicazioni fisiche”, né l’impegno opprimente del dover crescere ed edificare assieme a qualcuno il nostro domani.

Dei bisogni e delle nostre solitudini: Spike Jonze e la sua “assurda” (ma non troppo) storia d’amore rimestano tra i dolori e le sempre più insormontabili difficoltà dell’essere umano, incapace di venire a capo delle sue mutevoli emozioni.

Corpo e cervello navigano verso approdi (o derive) diverse e nessuno sembra essere in grado di guadagnarsi la propria felicità, che rimane un desiderio distante ed inaccessibile, impossibile da costruire, ancora meno da vivere.

Moltissime le riflessioni stimolate da “Her”, con imbeccate molto più geniali che inverosimili, rimbalzando tra amore fisico e cerebrale.


La realtà intesa come “concretezza del ragionare” occupa pressochè tutto lo spazio a disposizione e di fantasia ne rimane appena un piccolo umore, quasi impercettibile. A ben vedere del futuro non c’è quasi niente e tutto quanto vediamo potrebbe accadere – anzi, sta già succedendo – esattamente oggi!

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