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lunedì 31 marzo 2014

FUORISTRADA di Elisa Amoruso



La famiglia ideale è allargata e senza distinzione di genere.

Voto ***       7½



Giuseppe Della Pelle di mestiere fa il meccanico a Roma, nel quartiere San Giovanni. Durante il tempo libero si diletta con il suo fuoristrada e per il “gruppo del Rally” è “Girello”, il suo soprannome. Per tutti gli abitanti del quartiere ed i clienti della sua officina invece è Pino, ma lui troverà infine il coraggio di apparire per quello che “sente” e diventerà Beatrice.

Poi, quando gli ormoni avranno già mutato decisamente il suo aspetto – ma non il suo sesso - incontrerà la badante Rumena Marianna “Marioara” Dadiloveanu. Si innamorerà – ricambiato - e la sposerà. Tutt’ora convive assieme a lei ed al figlio Daniele - che oramai è un Romano d’adozione e non più uno straniero - per il quale è la figura paterna che mancava. Nella stessa casa c’è posto anche per la madre centenaria che, a piccoli passi quasi inconsapevoli, ha accettato amorevolmente e di buon grado di avere una figlia anziché un figlio.

Il ritratto di questa famiglia felice e - perché no! - di questo “modello di nucleo affettivo”, è assolutamente vero e non è opera di finzione. Lo porta sul grande schermo con un lavoro ben riuscito di “sensibilità registica” la giovane sceneggiatrice Elisa Amoruso, che ci restituisce tutta l’atmosfera di schiettezza e serenità nella quale si è trovata coinvolta durante la realizzazione di “Fuoristrada”.

Ci sono molti elementi singolari in una storia che sembrerebbe quasi obbligata a sconfinare nel ridicolo o nel grottesco: immigrazione e transessualità, vite ed infanzie difficili, diversità ostentata con coraggio. Eppure il rischio non viene nemmeno lontanamente sfiorato, forse perché sentimenti e sincerità non possono mai andare davvero sopra le righe!

Tenerezza ed armonia dominano e diffondono un’aura di stupefacente normalità. A dispetto di ogni pregiudizio vediamo la sfera affettiva dei nostri “stravaganti” protagonisti ad ogni istante rinsaldarsi ed acquisire chiarezza.

Tutto quello che potremmo desiderare e basterebbe ad ogni essere umano è conquistato con coraggio e molta semplicità da chi ha compreso che per farlo bisogna solamente essere se stessi, mantenere una porta aperta ai propri sogni e non stancarsi mai di tener viva la propria felicità.

Potreste rischiare di stupirvi - senza alcuna buona ragione! - nel vedere tanta normalità e pacifico vivere mischiato a tutto quello che molti si rifiutano di vedere e di accettare, ed è forse proprio questo il motivo principale per cui dovreste assolutamente considerare come necessario l’incontro con questa storia semplice ed illuminante. 

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