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mercoledì 19 marzo 2014

PROSSIMA FERMATA: FRUITVALE STATION di Ryan Coogler


Le ultime ventiquattr’ore di un giovane innocente: l’impegno civile di Coogler nel film vincitore del Sundance 2013.

Voto **½      7

Il primo giorno dell’anno 2009, fermato dalla polizia assieme ad altre persone presso la Stazione di “Fruitvale” in California, un ragazzo di colore di ventidue anni chiamato Oscar Julius Grant III (Michael B.Jordan) perse la vita trafitto da un colpo d’arma da fuoco.

Ryan Coogler, nel suo pluripremiato esordio (nel 2013 ha vinto il Gran Premio della Giuria ed il Premio del Pubblico come film drammatico al Sundance nonchè il Premio “Avenire” per il miglior debutto a Cannes) racconta di questo tragico episodio. 

Ricostruisce le ultime ventiquattro ore di un giovane innocente, esaltando i tratti più comuni della sua quotidianità e rendendo con questo ancora più agghiacciante e priva di senso la tragedia della sua morte.

Sebbene sia l’inizio festoso di un nuovo anno è un silenzio sordo e che sa di presagio quello che avvolge la banchina vuota di “Montgomery Station”, dopo che il treno se n’è andato infilandosi sotto il tunnel. Il convoglio riaffiorerà alla fermata successiva che per qualcuno, purtroppo, sarà l’ultima.

Due solamente gli anni inflitti al poliziotto che ha sparato (solo undici i mesi scontati) e nessuna consolazione per una bambina rimasta orfana del padre senza alcun motivo. 

A fine pellicola vediamo la piccola Tatiana nelle immagini di una recente manifestazione di protesta proprio a Fruitvale, mentre all'inizio scorrono le immagini di un video originale - girato con il telefono cellulare - che testimonia l’assassinio di Oscar.

Un film non può assicurare giustizia a chi non l’ha ancora avuta però il suo contributo puo' far si che questo accada e soprattutto concorrere ad evitare che nulla di simile abbia a ripetersi. Portandoci a conoscenza dei fatti Coogler prova a restituire la dignità infangata di una vittima innocente e chiede a tutti noi di non dimenticare. 

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