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mercoledì 5 febbraio 2014

A PROPOSITO DI DAVIS di Ethan e Joel Coen







Messaggi inafferrabili, sfuggenti indicazioni e fascino misterioso nel nuovo seducente film dei Coen.

Voto ****      9



Ambientato a New York, nel Greenwich Village degli anni '60 – che avrebbe visto l'inizio della carriera di talenti del calibro di Bob Dylan - la pellicola prende spunto dalla figura del cantante Dave Van Ronk (1936-2002), che ispira anche il titolo originale “Inside Llewyn Davis”, ricalcante quello di un album del 1964 “Inside Dave Van Ronk”. Fonte di ispirazione del film anche la sua autobiografia dal titolo “Manhattan Folk Story”(Edizioni BUR)

Ma il film dei due fratelli Statunitensi non è una biografia, vive di vita propria e sembra essere una sorta di prosecuzione del precedente “A Serious Man” (ricorderete forse le bislacche peripezie del professore di fisica Larry Gopnik), stavolta in chiave folk e senza echi religiosi.

Le atmosfere sono dense ed ai limiti con l'assurdo: incontriamo strani “protagonisti” (gatti, uomini, cani) e percorriamo molta strada, tra asfalto e metafora, buio e fiocchi di neve.

La fotografia di Bruno Delbonnel regala magnifici colori lattiginosi che sembrano far respirare ogni istante di vita faticosa ed affannata. Bravissimo il protagonista Llewyn/Oscar Isaac (che canta anche le canzoni di Van Ronk come la splendida “Hang me, oh hang me) ma quel che più di tutto seduce, è il carismatico ed inconfondibile tocco dei Coen.

Anche stavolta aleggiano instancabilmente messaggi che paiono essere inafferrabili e la storia è pervasa da un fascino misterioso. Ogni mestizia e sfortuna lasciano decantare una successiva indicazione, ogni cosa, dopo un lungo girovagare, sembrerà trovare quiete e collocarsi al suo giusto posto.

Parrà nulla di significante o roba già vista, raccontata e sentita in altre forme centinaia di volte: esattamente come una canzone folk che “che non è mai stata nuova ma nemmeno invecchia” oppure - come più di una volta capita – l'ennesimo splendido lungometraggio di Ethan e Joel Coen.

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