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sabato 8 febbraio 2014

SMETTO QUANDO VOGLIO di Sidney Sibilia



Laureati “alla canna del gas” si trasformano in un “gruppo di compravendita di sostanze psicotrope”.

            Voto: **½      7


Nell’Italia dei “cervelli in fuga” c’è ancora chi decide di rimanere anche se dedicandosi ad attività non proprio consuete ed ai margini della legalità.

Sette capaci laureati - con le ambizioni anestetizzate e travolti dalle difficoltà quotidiane – teorizzando una particolare molecola otterranno una “droga spaziale e definitiva che sedurrà in un batter d’occhi “tossici clienti” di diversa estrazione sociale.

Promettente esordio del regista Sidney Sibilia che dirige un film brioso e mai volgare: il divertimento è assicurato da una buona prova corale mentre lo sguardo volge con ironia all'inquietante problema della disoccupazione giovanile ed al dramma delle risorse sprecate.

Smetto quando voglio” è una salutare ventata di comicità al netto di facili espedienti e volgarità, anche se forse non sempre in grado di divertirci come vorrebbe e di mantenere il picco del suo potenziale.

Manca il fuoriclasse “vero”, quello che sappia strappare risate all'unisono, quindi si lavora “in orchestra” e lo si fa egregiamente, raggiungendo probabilmente la vetta nel frangente della rapina in farmacia, fatta con “armi catalogate all’Hermitage”.

Qualche prevedibilità di troppo eppure dovreste provare a dare fiducia a questa pellicola facendo un salto in sala, prima che i soliti “spacciatori di cine-cialtronerie” vi risucchino nuovamente cervello e sorrisi con la loro disgustosa “roba avariata”.

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