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venerdì 28 febbraio 2014

I FANTASMI DI SAN BERILLO di Edoardo Morabito










Intimità, curiosità e contraddizioni di un quartiere ferito e abbandonato della Sicilia.



                             Voto ***½        8 






Bassifondi poveri, malsani come una favela, equivoci come una casbah. Vicino alle baracche di legno giocano a cricket giovani ragazzi di origine indiana, segno dei tempi che cambiano; un cestino di vimini, calato con lo spago dalla finestra, cerca di riequilibrare il passato con la modernità.

San Berillo: un quartiere di Catania dal quale alla fine degli anni ’50 furono “deportati” gli abitanti – verso il sud-est della città, nel quartiere “San Leone” - per dare corso ad un progetto di riqualificazione urbanistica. Agli annunci seguirono i sogni traditi, poi l’evidente rovina e lo stato di abbandono e fatiscenza di oggi. San Berillo si popolò di extra-comunitari e proliferò l’illegalità, divenne soprattutto una zona di prostituzione: di fatto un “ghetto” – pulsante di vita “atipica” - in pieno centro, fino agli anni duemila, quando un nuovo allontanamento degli abitanti fu operato da parte delle forze dell’ordine.

Edoardo Morabito - al suo esordio dietro la macchina da presa - ha vinto al recente Festival del Cinema di Torino il premio come miglior film nella “Sezione Italiana Doc”: ha lavorato quattro anni per arrivare a questo risultato, incontrando differenti protagonisti di oggi e di ieri che, come nessun altro, conoscono odori, storie e segreti di quegli edifici mischiati alla lava, vecchi “confidenti” di muri e pareti scrostate.

Delle curiosità, delle contraddizioni e di tutte le diversità “I fantasmi di San Berillo” coglie l’essenza, portandola in primo piano. Ogni aneddoto diviene “distillato di vita”, la dignità delle testimonianze allontana ogni presunzione di volgarità

Donne mezze affacciate tra la porta e la strada, uomini smarriti con la giacca divorata dalle tarme, appartamenti dove si mischiano il sacro ed il profano: fa eco alle immagini la scrittrice siciliana Goliarda Sapienza, della quale ascoltiamo le impressioni – lette da Donatella Finocchiaro, assieme a brani di Italo Calvino - di quando per quei vicoli si aggirava curiosa, per poi tornare al secondo piano a suonare il pianoforte e a studiare.

Morabito sovrappone passato e presente, le immagini del suo girato odierno a curiosi ed interessanti filmati di repertorio della “Filmoteca Nazionale Siciliana”. Ad ogni passo “la città ci dice tutto”, rivela la sua intimità.

I Fantasmi di San Berillo offre spazio a desideri e rimpianti, fa brillare i sudiciumi e trasforma le perversioni in commoventi attestati di vita: quel che dovrebbe esser sordido e maleodorante risplende in questa pellicola, dove ogni cosa respira e tutto è vita.



1 commento:

  1. La bellezza dell'architettura e della vita in pietra, sculture magistrali intagliate nei balconi e nelle finestre. Opere di un artigianiato da non dimenticare

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