Il
tango cinematografico di Fontayne è passione, fantasia e libertà.
Voto: *** 7
Alice (Anne Paulicevich) ha i suoi “due uomini” (Fernand/Sergi López e Dominique/Jan Hammenecker) rinchiusi in un carcere; vive con il figlio Antonio (Zacharie Chasseriaud) e nel tempo libero balla il tango con Jean-Christophe (Françoise Damiens), che di mestiere fa la guardia carceraria.
Ben
presto l'uomo che serra i chiavistelli diverrà “un grimaldello”
e dalla sua solitudine nasceranno gentilezza e coraggio.
Fontayne
va a passo di tango, con tocco leggiadro e spericolato. Il suo film è
ricco di emozioni ed affettività di vario “genere ed intensità”,
di gesti d'onore e d'istinto, ma anche di patti traditi, se rivelare
un segreto può servire a salvare una vita e far rinascere la
speranza.
I
battiti del cuore manderanno all'aria timidezze e regolamenti,
la rabbia troverà la sua quiete e tornerà ad esser passione. Amore
ed affetto correranno lungo vie inconsuete e dentro un perimetro
formato da quattro lati...anzi cinque!
Il
soggetto e la sceneggiatura presentano qualche avventatezza e quando
scricchiola la plausibilità per superare l'ostacolo è necessario
chiudere gli occhi e lasciarsi andare,
ma il cast affronta la sua avventura con grande passione, tappando
ogni falla e facendo funzionare ogni cosa, donandole la giusta misura
e l'indispensabile calore.
Nessun commento:
Posta un commento