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lunedì 24 febbraio 2014

THE SQUARE di Jehane Noujaim










La rivoluzione è la cultura di un popolo: sogni, ideali e divisioni visti dal cuore di una lotta coraggiosa.

Voto ***½       7½


Egitto: dal mese di gennaio del 2011, inizio delle proteste in piazza Tahrir, alla caduta di Hosni Mubarak, passando per “l’interregno” di Mohamed Morsi – deposto dai militari - fino ad arrivare alla probabile vittoria alle prossime presidenziali nel 2014 del “Maresciallo di campo” Abdel Fattah al-Sisi.

La documentarista Jehane Noujaim, nata al Cairo ma naturalizzata americana, ha seguito le varie fasi della rivoluzione Egiziana dal suo epicentro, scambiando rapporti con alcuni dei suoi protagonisti e pedinandoli da vicino: il giovane Ahmed, l’attivista Khalid, un tormentato seguace dei Fratelli Musulmani di nome Magdy, il cantante simbolo della protesta Rami, la combattiva Aida.

Come un fiume carsico la rivoluzione scompare e continuamente riaffiora lungo un periodo di tre anni, trovando come luogo simbolico per emergere sempre piazza Tahrir, “un posto dove recarsi con una tenda ed una coperta per tentare di risolvere ogni problema”: il “cinema Tahrir”, dove confrontarsi con le immagini di cio’ che è accaduto; lo “stato di Tahrir”, il primo pezzo di terra sul quale avanzare diritti!

The Square” è un documento esemplare nel suo descrivere la protesta e il suo lungo corso, le sue diverse anime, le dinamiche e le strumentalizzazioni, i movimenti sotterranei che portano ogni volta al potere diversi uomini e gruppi politici. 

Potente nel mostrare immagini drammatiche come quelle della polizia che spara ad altezza d’uomo, efficace nel saper evidenziare l’importanza dell’informazione alternativa (YouTube, i Social Network) che reagisce alle imposizioni dei media tradizionali.

Filmare, credere, testimoniare, esortare, combattere: la pellicola della Noujaim sembra sposare in pieno le parole d’ordine della rivoluzione, che non vuole abbattere un regime per vederne un altro prenderne il posto bensì creare una coscienza, alimentare la cultura di un popolo che non si sfama solo con “elemosine” di olio e zucchero.

“The Square” puo’ infondere coraggio o sfiducia ma certifica due dati di fatto: chi insegue pervicacemente i suoi ideali non smette di sognare; per provare a cambiare la realtà bisogna continuamente "agire e reagire" - con sopportazione ed inesauribile coraggio - alle numerose ed inevitabili sconfitte.

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