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giovedì 27 febbraio 2014

THE LEGO MOVIE di Phil Lord e Christopher Miller




Una irresistibile sortita 

cinematografica nel mondo dei 

 mattoncini  colorati.


Voto ***½        8 





In un mondo ("BricksBurg") fatto di mattoncini "Lego" e governato dal "Presidente Business" ogni cosa deve mirare alla perfezione assoluta ed il disordine è messo al bando. I lavoratori (operai) cantano la loro colonna sonora intonando il coro "E' meravigioso", mentre (e)seguono alla lettera le "regole di costruzione", come dettato dall'apposito manuale.  

Per ribellarsi e “salvare la creatività dell’universo” occorrerà – non domandatavi perché - unire un “mattoncino speciale” (“il pezzo forte”!) al “Kragle”, niente altro che un tubetto stropicciato di colla a presa rapida custodito nella “Torre Octan”!

Ci riusciràcon l’aiuto “davvero di TUTTI” – il mite ed anonimo Emmet, un eroe “normale”, anzi “Quello speciale” (…!...), la cui mente è “prodigiosamente vuota” e dunque perfetta per “credere e vedere ogni cosa”.

Eccellente sortita cinematografica di Phil Lord e Chris Miller (autori, sceneggiatori e registi) nel mondo dei mattoncini colorati. “The Lego movie” è geniale e folle (vedi il “divano a castello”…), sembra con attitudine e facilità. Attinge a “Guerre Stellari” e rilegge “Matrix”, facendo ondeggiare le sue situazioni multicolore tra il “1984” di Orwell e le tristi spersonalizzazioni del mondo reale.

Passando dal “vecchio West” a “Middle Zealand” (ovvero viaggiando tra i giochi e passando “di scatola in scatola”) arriviamo nel “Paese del Cucù”, dove non esistono cartelli con regole da seguire e si celebra l’elogio del caos e della diversità, oltre a veder riunito un manipolo di “ribelli” mai visto prima: Batman e Superman, Gandalf, la tartaruga Ninja Michelangelo, campioni dei Lakers ed astronauti degli anni ’80, Abramo Lincoln seduto su una sedia con i razzi!

The Lego Movie” è un profluvio di trovate intelligenti, demenziali e divertenti, di idee proposte con ritmo vorticoso, usando una tecnica che mescola animazione e “stop-motion” (praticamente ogni scena ed ambientazione sono state ricreate “mattoncino dopo mattoncino”, utilizzandone “qualche milione”…).

Non c’è limite alla libertà ed alla fantasia e, tra “profezie inventate” e “poster con il gatto”, si arriva ad una conclusione dal significato semplice ed universale, che mette a confronto come in uno specchio il mondo fantastico con quello in carne ed ossa degli uomini (padre e figlio).

L’unica cosa che serve per essere speciali è “credere di esserlo” (o che qualcuno ci aiuti a crederlo) ma attenzione: il gesto rivoluzionario più grande è tendere la mano al nemico, l’unica arma “davvero segreta” per poter esser tutti uniti ed ottenere un mondo davvero migliore.



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